IL REFERTO

Il nostro referto, per le tante informazioni che racchiude, può non essere di immediata comprensione da parte dell'utente, ma è di così grande utilità per il clinico da rappresentare un punto di forza del Laboratorio.

Sensibili alle raccomandazioni delle varie Società scientifiche, fin dal 1985 si è ravvisata l'opportunità di utilizzare nella refertazione le Unità del Sistema Internazionale S.I., anche se, per superare le difficoltà che tale scelta comporta, si è ritenuto di affiancare tali unità a quelle convenzionali.
Il referto analitico viene così redatto secondo regole uniformi che prevedono indicazioni su:
Sistema: rappresentato dal tipo di materiale analizzato ed indicato con un simbolo quale S(siero), P(Plasma), Sg(Sangue), U(Urine), dU(Urine delle 24 h.), F(Feci)
Componente: rappresentato dall'analita da analizzare ed indicato con una terminologia normalizzata in basealla quale, ad esempio, l'acido urico viene espresso come Urato o la Sideremia come Ferro non emoglobinico
Tipo di grandezza: indicato mediante una abbreviazione normalizzata quali, ad esempio, cms.(concentrazione di massa), cst.(concentrazione di sostanza), fnm.(frazione di numero), cnm.(concentrazione di numero), fms.(frazione di massa), fvl.(frazione di volume)
Valore numerico: espresso con un numero di cifre significative proporzionato alla precisione del metodo analitico ed utilizzando un multiplo o un sottomultiplo dell'unità al fine di ridurre il numero degli zeri non significativi.
Unità di misura: espresse con i simboli del Sistema Internazionle S.I., ad esempio mmol/l in sostituzione di mg/dl
Metodo: il metodo analitico in uso
Intervallo di riferimento: espresso nella maggior parte dei casi da un intervallo compreso tra un valore minimo ed uno massimo o da un solo valore limite, quando non si tratti come nel caso del Colesterolo di valori ottimali o, per i farmaci, di intervalli terapeutici.

Il nostro referto, in aggiunta a quanto comunemente riportato nei referti tradizionali, contiene una sezione storica ove per ciascun esame sono riportati gli ultimi quattro valori ottenuti nel tempo, assieme alle rispettive date, in modo da permettere al clinico un rapido ed utile confronto dei valori attuali di ciascun paziente, oltre che con i comuni valori di riferimento riferiti alla popolazione generale, anche con i propri valori abituali.
A rendere più immediata tale valutazione vengono seganalati in rosso i valori che non rientrano nell'intervallo di riferimento, o quelli che vanno interpretati in relazione a specifiche condizioni fisiologiche .

Si è ritenuto infine di adottare un ulteriore accorgimento, utile ad arricchire in contenuti il referto, evidenziando in blu il nome di quegli esami i cui valori, pur se compresi entro i limiti di riferimento, differiscono significativamente da quelli immediatamente precedenti, essendo tale differenza di entità superiore al valore della differenza critica calcolata per ciascun esame, così da rilevare precocemente eventuali tendenze.

• Per un approndimento su un più appropriato uso della differenza critica nella refertazione:
Dott. Anna Elena Montauti:
"Aumento della significatività del dato analitico mediante un appropriato uso della Differenza critica nella pratica di laboratorio"
tesi sperimentale di specializzazione - Università degli Studi di Camerino - Anno accademico 2003-2004

• Per un approfondimento sull'utilizzo dei valori abituali nella refertazione:
Dott. Daniela Montauti:
"Aumento della significatività del dato analitico mediante il confronto con i Valori abituali del singolo individuo"
tesi sperimentale di specializzazione - Università degli Studi di Camerino - Anno accademico 2004-2005